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Pianificazione e social media, ovvero il piano editoriale social
25/03/2020 Pianificazione e social media, ovvero il piano editoriale social

Pianificazione e social media, ovvero il piano editoriale social

Pianificazione e social media, ovvero il piano editoriale social

In questo approfondimento cerchiamo di dare brevi e semplici dritte per la pianificazione dei contenuti e la creazione di un piano editoriale social.

Oggi tutti sanno che anche per i social è necessaria la creazione di contenuti coinvolgenti e una buona pianificazione. Ma da dove si comincia per progettare una piano editoriale?

La prima domanda da porsi sempre è chi c’è dall’altra parte, che tipologia di utente stiamo cercando di intercettare, qual è il suo livello di attenzione, quali sono gli argomenti che sono più rilevanti per il nostro target.

Per avere ben chiara l’identità del nostro pubblico è fondamentale costruire le basi per capire come interagire con loro, ad esempio cercando di rispondere ad alcune domande che prendiamo in prestito dall’ambito giornalistico: parliamo delle cinque W – Who, What, When, Where and Why – ma applicate ai social media. Una volta che si ha chiara l’identità dell’interlocutore e le sue abitudini di fruizione, si possono costruire contenuti che abbiano senso per questa persona e inserirli in un piano editoriale efficace. Per arrivare a costruire un profilo più completo dei nostri interlocutori può essere utile inoltre costruire un processo di creazione di una personas. Una personas è un modello che riesce a simulare la profilazione dei target, ovvero coloro con i quali si vuole stabilire una relazione. All’interno dei nostri contenuti abbiamo creato un modello per la costruzione della buyer personas (lo trovi tra i nostri strumenti digitali nella sezione storico risorse) e qui puoi trovare un approfondimento ad essa dedicato.

In questo processo l’analisi di quelli che sono i dati che emergono nel corso del tempo, anche quelli apparentemente più micro e dettagliati, sono fondamentali per riuscire a non perdere di vista il nostro pubblico.

Di fondamentale importanza diviene quindi impostare un modello per scandire i tempi e la programmazione.

Per questo scopo esistono alcuni strumenti in grado di aiutarci a rendere il lavoro più organizzato ed efficiente sotto i diversi aspetti, dalla programmazione esecutiva al project management. Tra i più utilizzati possiamo sicuramente citare Asana per la progettazione o piattaforme all in one come Sprinklr o Hootsuite. Queste ovviamente sono solo alcune delle numerosissime presenti sul mercato ed ognuna si adatta alle esigenze più particolari.

Ancora una volta però, i dati, i trend, le ricerche di mercato sono fondamentali per creare contenuti rilevanti nel momento giusto e per inserirsi nel flusso delle conversazioni più gettonate, è quindi importante restare il più possibile aggiornati su quelli che sono gli argomenti di punta del momento.

Creare community.

Parlare oggi di community sui social media può apparire relativamente obsolete, soprattutto su quelle piattaforme – Facebook in testa, il quale ha cambiato radicalmente pubblico – che sono ormai seguaci dalla logica classica del media più generico.

Non è però scontato eliminare questa opzione a priori in quest’era in qui tutti sono potenziali creator e anche i brand possono – trovando la propria voce distintiva, mettendo il contenuto al centro o offrendo un servizio di assistenza davvero utile – diventare rilevanti per le persone, infondendo un senso di appartenenza a un progetto.

In questo ambito le community più forti e resistenti sono quelle dei gruppi. Questo perché rimangono ancora uno spazio che si salva dalle classiche logiche del mercato che impongono contenuti sponsorizzati in ogni dove. Diventa però difficile creare un gruppo e allo stesso tempo deporvi pubblicità all’interno. In questi termini è bene rispettare il senso di comunità e stimolare interesse con contenuti che possono aumentare il senso di appartenenza. Dei buoni esempi di community ancora abbastanza radicali nell’esclusione della pubblicità esplicita sono Reddit e Quora che in alcuni mercati sono un esempio importante in questo senso.

Esiste anche tutto ciò che non è prettamente visivo e legato al contenuto classico ma quelli che sono spazi più assimilabili per contenuto e concetto alla radio: il mondo dei podcast. Questo è un mondo che sta crescendo a una velocità impressionante, è un contesto in cui creare micro-community molto interessanti che possono poi sicuramente avere una eco sui social.

Queste sono alcune delle azioni che si possono eseguire per creare una solida community che abbia interesse per i nostri contenuti e attraverso la quale condividere un proprio pensiero. A tal proposito è importante apprendere anche quelle che sono le modalità di engagement per i propri destinatari e come convogliarli all’interno di un funnel d’acquisto digitale. 

Per qualsiasi altro argomento tu voglia esplorare, qui trovi tutti i contenuti del nostro blog.

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