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Nasce Time Machine, il più grande contenitore europeo di arte e storia
07/05/2020 Nasce Time Machine, il più grande contenitore europeo di arte e storia

Nasce Time Machine, il più grande contenitore europeo di arte e storia

Nasce Time Machine, il più grande contenitore europeo di arte e storia

Per chi non sa cosa sia, parliamo di Time machine, l’enorme motore di ricerca di arte e storia che sta raggiungendo il suo compimento.

Time Machine è un progetto coinvolge decine di musei, archivi e università per creare “macchine del tempo” e mettere a disposizione opere d’arte e documenti in 3D.
Il progetto Time Machine, finanziato dalla Commissione europea, è uno dei più complessi e allo stesso tempo affascinanti in grado di rendere fruibile il patrimonio storico e culturale in una risorsa vivente, accessibile ovunque.

Il progetto Time Machine prevede la realizzazione di un motore di ricerca in grado entro il 2023 di “accedere alle informazioni su persone e luoghi del passato”. In pratica decine di archivi di musei e biblioteche storiche saranno messi a disposizione degli utenti, i quali potranno accedere a documenti e libri digitalizzati che tramite l’intelligenza artificiale consentiranno la fruizione di cultura ad un pubblico vastissimo.

Apparentemente potrebbe sembrare un progetto solo per addetti ai lavori, ma la prospettiva è di creare ricostruzioni digitali di ogni luogo storico con abbinati dati di ogni tipo, dai profili di personaggi alle dinamiche sociali, fino ai trend economici. Parliamo di 4D perché oltre alla grafica digitale, che consentirà di “visitare i luoghi”, si potrà intervenire anche sulla componente temporale per tracciare l’evoluzione ed è qui che entra in gioco la portata del progetto.

La rete europea del progetto

Oggi si contano 33 istituzioni centrali che saranno finanziate singolarmente dalla Commissione europea con 1 milione di euro, e oltre 200 organizzazioni di 33 paesi, tra cui 7 biblioteche nazionali (Austria, Belgio, Francia, Israele, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera) e 19 archivi di stato (Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Lituania, Malta, Norvegia, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Slovacchia, Svezia).

“Il progetto si basa su un modello operativo ‘in franchising’ che raggruppa studiosi, organizzazioni per i beni culturali, enti governativi e grandi gruppi di volontari attorno a progetti integrati specifici incentrati sulle città”, spiega il sito ufficiale del progetto: “Le macchine del tempo locali sono attualmente in fase di sviluppo a Venezia, Amsterdam, Parigi, Gerusalemme, Budapest, Ratisbona, Norimberga, Dresda, Anversa, Gand, Bruges, Napoli, Utrecht, Limburgo e altre”.

La macchina del tempo di Venezia

L’università Ca’ Foscari di Venezia sta sviluppando una Time Machine locale che punta a realizzare una ricostruzione 4D dell’area della Laguna con una finestra temporale che va dall’anno Mille al Duemila. La rivista Nature ha raccontato nel 2017 come gli 80 chilometri di scaffali degli Archivi di stato di Venezia, presso l’ex convento francescano dei Frari e il convento San Nicoletto, siano ricchi di mappe, documenti catastali, manoscritti, monografie e ogni tipo di documentazione legata alla città. Tutti reperti che in molti casi non sono stati consultati dagli storici contemporanei.
Ecco quindi la decisione di digitalizzare tutto, ma in una modalità più avanzata rispetto al passato. Non si parla solo di copie digitali ma della possibilità di mettere in relazione i contenuti presenti nei documenti, anche di quelli scritti a mano. Evidente la sinergia tra machine learning, big data e intelligenza artificiale per ottenere “riferimenti incrociati”. A quel punto un palazzo di Venezia può manifestarsi come elemento chiave per la storia di un personaggio, l’evoluzione commerciale di un quartiere, etc. E contemporaneamente la ricostruzione 3D di un’area può approfittare di queste informazioni per mostrare il cambiamento. I documenti catastali rivelano passaggi di proprietà, altri interventi architettonici. E lo stesso approccio può essere replicato mettendo in gioco le opere d’arte.

A che punto siamo?
Il coordinamento è affidato a la Scuola Politecnica Federale di Losanna, dove il team di lavoro in questo momento sta ultimando la propria piattaforma di pubblicazione che sarà alla base della strategia di progettazione. Nei prossimi mesi verranno pubblicati i risultati dei lavori, tra cui il piano di sviluppo, di scalabilità e di sostenibilità, con la versione per il pubblico della piattaforma e la presentazione dell’infrastruttura.

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