Come si può misurare l’efficacia del digitale? Mai sottovalutare alcuni dati fondamentali.

La diffusione del digitale ha portato alla realizzazione di nuovi tipi di campagne di comunicazione che fino a qualche anno fa erano impensabili solo attraverso i canali canonici. Nel mondo odierno è possibile lavorare ad un livello superiore per intercettare il nostro pubblico in maniera mirata: siamo in grado di far arrivare il messaggio giusto alla persona giusta nel momento giusto e misurare l’efficacia del digitale.
Questo perché grazie al digitale abbiamo a disposizione davvero tanti dati degli utenti attraverso i quali possiamo prevedere dove intercettare il nostro pubblico.
Il mondo del web, è un contenitore davvero vasto di informazioni e perciò è necessario sapere su cosa fare leva affinché il proprio business abbia successo.

Comunicazione digitale vs comunicazione tradizionale.

Quali sono i contenuti per attrarre il mio pubblico? Per saperlo, è necessario imparare a interpretare metriche e dati che, un content manager o un semplice utente che pubblica un’inserzione deve conoscere.

Rispetto alle campagne tradizionali non è ancora provato che il digitale funzioni maggiormente se il punto di conversione (ovvero l’azione finale che vogliamo far compiere al nostro pubblico, come ad esempio un acquisto) è offline. Questo perché abbiamo una tracciabilità del percorso solo fino ad un certo punto. Se è vero che il grande vantaggio degli investimenti nel digitale consiste nella loro misurabilità, mancando un aspetto finale nella customer journey, è ancora aperto un dibattito se la comunicazione tradizionale abbia un diverso/maggiore/minore livello di efficacia.

Utilizziamo il punto fondamentale di ogni strategia: la misurazione del ROI.

Alle basi di qualsiasi lezione di economia, il ROI è un dato fondamentale per capire l’andamento del business ed è fortemente legato al CPA. La maggior parte delle metriche del marketing misurano la lead generation, tuttavia il cd ritorno sull’investimento è un dato interessante da studiare. Concentrarsi sul ROI, quindi sui costi, il valore e la performance è necessario: in poche parole, dal capitale investito, quanto si guadagna? Senza questi dati, non si va da nessuna parte.

Rientrano in questa tipologia le aziende con catene di distribuzione e punti vendita sul territorio, che non hanno la possibilità di capire il grado di acquisto in e-commerce e successo delle proprie campagne: una fetta che conta ancora il 98% delle vendite rilevate annualmente in Italia. I colossi della comunicazione online, tuttavia, stanno mettendo in campo delle soluzione pensate per verificare l’efficacia del digitale anche per i punti vendita per ora solo in fase di sperimentazione.

Gli strumenti pertanto ci saranno nei prossimi anni ma al momento non è ancora possibile (o quantomeno è difficile) trovare il punto di incontro tra pubblicità digitale e conversione tradizionale.

La tendenza di Facebook e Google mira ad avere un approccio sempre più integrato nella gestione dei propri investimenti pubblicitari. Strumenti di uso quotidiano come lo smartphone diventano banche dati fondamentali per l’identificazione dell’utente, ed è sempre più cruciale effettuare analisi per guidare l’azione di marketing basandosi sulla situazione reale in cui ci si muove.
Fornire all’utente contenuti sempre più specifici e mirati per il contesto in cui si trova è l’opportunità da cogliere ad ogni costo, e può costituire il valore aggiunto di una strategia di comunicazione e marketing.

I metodi di misurazione iniziano ad essere fruibili anche da utenti medi che non abbiano specifiche competenze di marketing ma questo per ora non basta a garantire dei risultati. Per questo è possibile iniziare ad agire in autonomia ma può essere utile cercare di farsi supportare nelle scelte da un’agenzia di comunicazione digitale che sappia indicare la migliore direzione da intraprendere attraverso la misurazione dell’efficacia del digitale. Parliamone!